COMITATI DI APPOGGIO ALLA RESISTENZA –
PER IL COMUNISMO (CARC)
Via Tanaro, 7 20128 Milano Tel/Fax 02-26306454
e-mail: resistenza@carc.it sito: www.carc.it
Direzione Nazionale
Settore Relazioni Internazionali
3335628297@tim.it
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Appello del Fronte Democratico Rivoluzionario dell'India,
Rispondiamo all'appello del Fronte Democratico Rivoluzionario dell'India, diffondendolo nelle versioni in italiano e inglese, invitando coloro che intendono contribuire in qualsiasi modo a riferirsi direttamente al recapito e-mail riportato nell'appello.
Esprimiamo la massima solidarietà alle popolazioni aggredite, ai comunisti impegnati nella lotta contro l'aggressione, alle masse popolari dell'India, oppresse da un sistema che si spaccia come democratico, ai partiti comunisti che lottano e combattono contro questo sistema e contro l'imperialismo.
CARC-Settore Relazioni Internazionali
Appello internazionale del Fronte Democratico Rivoluzionario (RDF) dell'India
Sosteniamo il processo rivoluzionario in corso e condanniamo gli attacchi genocidi fascisti attuati sotto il nome di "Salwa Judum" nel Bastar!
L'azione governativa in corso con il nome di Salwa Judum nel Bastar, regione del Chathisgar, in India, non solo ha prodotto centinaia di arresti, torture, assassinii e stupri di gruppo, ma ha distrutto le basi economiche necessarie alla vita. L'obiettivo del governo è quello di spegnere con il terrore brutale le scintille di rivoluzione che brillano proprio nel cuore dell'India.
Negli ultimi 25 anni la popolazione della regione ha vissuto un grande risveglio. Infatti negli ultimi 25 anni di lotta i Naxaliti, come sono chiamati i maoisti in India, hanno riportato queste popolazioni tribali al rispetto di sé, sconfiggendo la crudele e brutale autorità del meccanismo statale ed istituendo forme rudimentali di potere popolare. Si tratta di una lotta epica, di sacrificio e determinazione, in cui centinaia di maoisti e di loro sostenitori hanno dato la vita per la nascita della nuova società. Precedentemente alla venuta dei Naxaliti, trent'anni di cosiddetta indipendenza non hanno prodotto nulla per la gente del luogo. La loro condizione è anzi peggiorata: hanno perso le terre per i piani minerari, e sono stati regolarmente cacciati e rapinati dai forestali e da altri agenti del governo in combutta con i feudatari locali. Non c'erano istruzione, sistema sanitario, elettricità, né da vestire e nemmeno il minimo sviluppo agricolo. Il poco che riuscivano a guadagnare nel lavoro in foresta era loro sottratto dai commercianti, dai forestali e dai padroni del villaggio.
Ora, dopo questi 25 anni di lotta armata contro le forze del governo, hanno ottenuto educazione di base, medicine, conoscenze d'agraria e altro - senza dubbio in forma rudimentale - tramite il nuovo potere stabilito sotto la direzione dei maoisti che condividono con loro vita e morte. I media proclamano dall'alto che i Naxaliti impediscono lo sviluppo, ma in realtà il solo sviluppo che le popolazioni tribali hanno conosciuto è avvenuto dopo che i Naxaliti sono entrati nella regione. Ora si cerca di strappare i frutti di queste piccole vittorie attraverso la più orrenda brutalità.
Migliaia di persone sono state deportate con la forza, più di cento brutalmente assassinate, 70 villaggi bruciati, 40 donne hanno subito sturpi di gruppo, i raccolti distrutti, armenti e polli sottratti tutto sotto il nome di "Salwa Judum", che significa "campagna di pace". Tutto questo va avanti dal giugno 2005, ma i principali mezzi di comunicazione tacciono, attuando un sistematico e consapevole black-out. Eccettuati poche testimonianze, a mezzo stampa è stata passata solo la propaganda governativa.
Le brutalità sono orribili. Sono stati decapitati dei ragazzi. Le loro teste sono state conficcate davanti alle loro case. Delle donne sono state stuprate in gruppo, torturate, i loro seni recisi. A donne incinte sono stati strappati i feti e sono state abbandonate a dissanguarsi, ad agonizzare fino alla morte nel profondo della foresta. Interi villaggi sono bruciati, i raccolti distrutti, e tuttle bestie rubate o uccise. La gente è ammassata in campi di concentramento nello stile dei "villaggi strategici" usati dalle forze USA in Vietnam e in altre contro-insurrezioni. Vivono come schiavi in questi campi di concentramento estremamente anti-igienici, costretti a lavorare per la polizia, i battaglioni Naga e i paramilitari, per una miseria.
Tentano di prendere per fame le masse rivoluzionarie e di costringerle alla resa, e perciò prima hanno chiuso tutti i mercati settimanali locali, poi hanno smesso di fornire ai posti di razionamento gli alimenti base come il riso. Si sa che i mercati settimanali sono l'unica risorsa economica per i contadini Adivasi. È qui che vendono i loro prodotti e acquistano il necessario per vivere. Chiudere questi mercati non significa altro che tagliare le risorse per vivere e condannare le famiglie alla morte per fame. L'intento dello Stato è chiaramente quello di farli arrendere oppure morire di fame. Inoltre i raccolti sono stati distrutti, il bestiame portato via, e distrutte pure le case, i materiali e le riserve di grano. (...) Un enorme massa di popolazione, incluse donne e bambini, rischia la morte per fame. Con la campagna Salwa Judum che continua la situazione sta diventando infernale.
L'intera campagna è stata guidata dal Partito del Congresso, che sta alla guida dell'Opposizione, con il pieno appoggio del governo locale del BJP. Entrambi i partiti sono in combutta in questa campagna di brutalità e terrore dove operano associati in banda e sistematicamente forze paramilitari, sottoproletari, elementi feudali, ufficiali di governo e polizia. Hanno dietro i portafogli del grande capitale e degli imperialisti. La regione è ricca di minerale ferroso e ci sono progetti per l'appropriazione dell'area, che si fanno passare come progetti di sviluppo ma che comportano la deportazione degli indigeni. A questo i Naxaliti si oppongono con veemenza.
L'unico soccorso per la popolazione è il sostegno da parte dei Naxaliti, che nella foresta dividono il loro scarso cibo con le popolazioni tribali cacciate dalla loro terra. È per questo stato di cose che facciamo appello a voi perchè diate una mano alle popolazioni tribali affamate, che hanno affrontato atrocità disumane, per il solo motivo che si sono alzate in piedi, che hanno rifiutato di piegarsi alle regole dell'attuale sistema di sfruttamento, corruzione e oppressione.
Facciamo appello a voi perchè tendiate una mano a sostegno di questa storica lotta che ha luogo nel cuore dell'India. Potete farlo in vari modi, e anche piccoli contributi saranno apprezzati. Potete venire e portare la vostra competenza, risiedendo qualche mese nell'area, o contribuire con denaro, medicine e ogni altro articolo che possa essere utile alle popolazioni tribali e a chi combatte. Vi richiediamo anche che diate informazione su quello che sta accadendo nella cosiddetta più grande democrazia del mondo, quello che è scientemente nascosto al pubblico. È importante che la verità raggiunga il popolo del nostro paese, e i popoli di tutto il mondo.
Vi ringraziamo per il sostegno,
Khagen Das, Presidente
Raj Kishore, Segretario Generale
Fronte Rivoluzionario Democratico dell'India
e-mail: rdfindia@gmail.com
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